domenica, novembre 05, 2006

Teoria del Caos


Con un po’ di tristezza mi vedo guardare le cose scorrere. Quante volte mi è caduto il bicchiere sul piede, o mi son trovato al posto giusto al momento giusto. Forse esiste un dio, o forse è solo destino? Pensandoci su qualcosa stava prendendo forma e poi un giorno per caso… cerco su internet qualcosa sopra teorie contemporanee… e eccola li: la teoria del caos.

E’ nata stupidamente per spiegare che tempo farà domani. Capire che faranno le nuvole birichine in realtà è un bel casino. Per avere una previsione decente bisognerebbe tempestare il cielo di sonde distante 10 centimtri l’una dall’altra! Quindi? Impossibile da fare! Quindi impossibile da spiegare? No, solamente fuori dalla portata dei nostri strumenti e mezzi di intelligenza!

La teoria del caos ci spiattella in faccia quanto siamo piccoli in confronto alla natura. Pero nulla è perduto. Tutto ha spiegazione, ma non ci arriviamo!

L’unica cosa da fare? Cercare un modello al massimo fedele alla realtà!

Applicato all’amore e alla pratica? Razionalità, coerenza, guardare in faccia ala realtà, non prenderla sul serio, perché il nostro è un modello.

Le persone le puoi prevedere? No, ma cerchi di esser più razionale possibile. Il tuo modello è coerente con la realtà? Più lo riesci a prevedere più vivi bene!

Questo è un link italiano che spiega a grandi linee cos’è la teoria del caos. Ci sono alcune parti scientifiche, a volte incomprensibili per uno che non è del settore, ma sono poche.

http://www.galileimirandola.it/frattali/teoria.htm

Senza Esclusione di colpi – recensione


Siamo nel 1986 quando un regista megalomane estrapola dalla sua mente un film a dir poco stupendo. Il protagonista della fiaba è il giovane Frank W. Dux, un attore del cinema porno che rinuncia ad una carriera oramai avviata per sottostare agli allenamenti del maestro Shodushi Tanaka, che ha visto morire la sua prima famiglia ad Hiroshima. La famiglia di fatto si trovava proprio nell’epicentro dello scoppio e di loro sono rimaste solo le pentole da cucina del Baffo.

Un duro colpo per il vecchiaccio sporcaccione che dopo 2 mesi, riprese la vigoria di un tempo e sfornò con la signora Tanaka un altro figlioletto, Shingo, alto 1 metro e 10 all’età di 16 anni e morto a 21 a causa di un attacco di dissenteria fulminante. Shodushi non aveva la forza di andare avanti ma grazie a Dux riuscì a tramandare la sua scienza del cazzo.

Frank W. Dux era inoltre un pilota di modellini. Dall’esercito gli fu vietato di andare ad Hon Kong, limite al quale lui non sottostò scappando dalla tazza del cesso e arrivando direttamente attraverso le fognature nella capitale asiatica.

Frank Dux non era l’unico americano venuto a combattere per vincere il Kumitè. Se ne accorse all’ East Lake Hotel, un albergo rinomato per le proprie puttane, dove incontrò Jackson, un omone rozzo e grezzo che tirava avanti a birre. Si incontrarono proprio nella sala giochi dell’ hotel.Il gioco in questione era Larry III, che Frank W Dux conosceva bene, amico di tante masturbazioni.

Al Kumitè le cose non furono facili gia dalle prime battute. Perché l’invito sia accettato Frankie dovette superrare la prova del “Dim Mark”, ovvero “La cresta del Gallo”. Target di questa prova spaccare l’ultimo di una pila di biscotti. Il frollino sotto il colpo di Dux si sbriciolò, facendo felici un po’ tutti ad esclusione di Chong Li, un ometto dal peso di una tonnellata che disse a dux :“Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi!”.

Punto di riferimento della vicenda una giovane giornalista, non ancora molto nota ma che persegue una politica di notizia arcaica e ribelle. Rischia la vita per poter scrivere un articolo sul Kumitè, andando prima in contro ad Ossein, un combattente del deserto che beve petrolio a colazione, poi contro il Kokuriokai, una specie di mafia che controlla le esportazioni di preservativi.

Ovviamente Frank viene a conoscere la ragazza togliendola dal pericolo. Come solo Dux può fare riesce a liberare la ragazza giocandosela con Ossein a mora cinese, arte che il maestro Shodushi aveva insegnato lui alla perfezione.

Gli incontri finalmente iniziano. Ogni combattente ha un suo stile, una propria storia, una propria madre. A ritmo incalzante combattono i contendenti, ognuno portando avanti un proprio stile, una propria remore, le proprie emorroidi casalinghe.

Nei primi incontri tutto va alla perfezione. Frank batte anche il record per il più rapido knockout che apparteneva a Chong Li. Tra le espressioni di stizza della giornalista , che era riuscita a scovare il loco del Kumitè seguendo Frank dopo una notte di fuoco passata con lo stesso, si arriva ai quarti di finali, dove Jackson si sfida con Chong Li. Il rozzo uomo aveva in pugno la vittoria ma la caparbietà non lo fece desistere nel credere che Chong Li fosse già a terra. Tra le esultanze Chong Li si alza di scatto e gli sferra a terra un calcio sul glande.

Frankie deve cercare in tutte le maniere di vincere per poter odorare di Eucalipto. La tensione sale e in poche ore siamo già giunti alla finale. Frank sferra una serie di calci che fanno quasi svenire Chon Li ma che non sono totalmente efficaci a causa di una diarrea improvvisa. Il nostro protagonista chiede gentilmente di poter andar nella toilette ad espletare. Chong li usa questo come pretesto e lo comincia ad attaccare mentre stava sospeso sopra la turca. L’unico mezzo per poter battere Chong Li era ricordare come il maestro curava gli attacchi, come riusciva con il potere della mente ad incendiare le scoreggie. Ce la fece e Chong li morì carbonizzato, servito poi con una mela in bocca al Kokuriokai durante il banchetto finale del Kumitè. Dopo questa esperienze Frank torna in patria e sviluppa il rullino fotografico e fa un bell’album di tutto ciò.

Tratto da una storia vera